Il 2023 è stato il nostro Anno Zero ed è appena, quasi del tutto, trascorso. È stato un anno intenso in cui ci siamo messi alla prova su tanti fronti: sul piano delle idee, sul piano relazionale, sul piano gestionale.
Malgrado alcune difficoltà, possiamo ritenerci soddisfatti e, contemporaneamente, ci sentiamo molto grati nei confronti di tutti coloro che ci hanno regalato la loro presenza e attenzione.
Per chi, invece, ancora non ci conoscesse e volesse farsi un’idea di chi siamo, è possibile visitare la pagina del nostro manifesto, sul sito del Collettivof. Abbiamo inoltre prodotto una breve sintesi in video di quanto realizzato nel corso dell’anno 2023, reperibile qui.
Siamo ora qui a fare consuntivi e progetti.
In qualità di associazione di promozione sociale (APS), iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), abbiamo un orientamento che ci porta a privilegiare temi e problemi che abbiano una rilevanza ed un impatto sociale, affrontandoli ovviamente in chiave fotografica. Intendiamo, per esempio, realizzare, nel corso del 2024, delle mostre e delle installazioni che affrontino alcuni dei principali tabù della nostra contraddittoria e complessa cultura e, contestualmente, intendiamo avviare una nostra ricerca fotografica di medio-lungo termine, che esplori le molteplici declinazioni delle più diffuse paure contemporanee.
Collettivof non aderisce a nessuna delle sigle dell’associazionismo fotografico nazionale e segue, piuttosto, una propria idea di fotografia, anch’essa in buona parte desumibile dal già menzionato Manifesto.
Collettivof è dotato di una direzione artistica costituita dal Direttore e da una piccola commissione artistica preposta alla valutazione di tutte le idee e i progetti che la base dei soci o anche il pubblico dei simpatizzanti potrebbe avanzare.
Direzione e commissione artistica sono aperte all’apporto di chiunque, riservandosi sempre e comunque una necessaria valutazione di merito delle proposte raccolte, non soltanto tenendo conto della loro qualità intrinseca, ma tenendo anche conto del loro essere e o non essere in linea con le scelte “editoriali” e culturali in senso ampio del Collettivo.
Per i propri soci, Collettivof ha realizzato e realizzerà delle attività culturali come seminari e workshop che affronteranno la fotografia con un approccio storico, sociologico, antropologico, geopolitico, psicologico e tecnico. Questo perché la fotografia, alla stessa stregua della scrittura, è da noi vista come un mezzo espressivo e mai come un fine ultimo. In questa prospettiva, agli scrittori può anche tornare utile un corso su un software di scrittura come il Word, ma sono molto più utili per loro degli incontri che affrontino questioni culturali e narrative.
Chiarito questo, qualunque socio potrà partecipare alla progettazione e realizzazione delle attività che, in linea con la natura della fotografia, fin dalla nascita intrinsecamente sperimentale, potranno richiedere l’apporto di forme sperimentali e di altri linguaggi come, solo a mo’ di esempio, quelli della musica, del teatro, della danza e della performance.
Come esplicitato nel Manifesto, siamo interessati alla sperimentazione. Tuttavia non a quella meramente tecnica bensì alla sperimentazione espressiva, ovvero ai molteplici modi di esprimere qualcosa nel rispetto dell’equilibrio tra mezzi (tecnici, tecnologici ed umani) e fini (artistici e sociali).
È dunque aperta la campagna iscrizioni per il 2024.
Saremo felici di ogni costruttivo e impegnato apporto.